Editoriale Presidente Pagano: Alunni disabili a rischio separazione scolastica

di Giovanni Pagano, Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità (Fand)

No al disegno di legge del Pdl che vuole affidare ai privati il sostegno agli alunni disabili. Come Fand prendiamo le distanze e chiediamo a tutto il mondo politico un grande segno di civiltà, e cioè di intervenire per bloccare immediatamente il Ddl n. S 2594 presentato dai parlamentari del Pdl.

La proposta contenuta nel Ddl in questione sembra più orientata a dare risposte ai bisogni del privato, piuttosto che all’integrazione. Infatti in essa è contemplata la possibilità, per le scuole, di definire progetti con la collaborazione di personale o consulenti privati esterni alla scuola a favore del sostegno degli alunni con disabilità, per la elaborazione e l’attuazione del piano educativo individualizzato, e per gli alunni con Dsa, misure educative e didattiche di supporto.

Un provvedimento che permetterebbe al privato di effettuare interventi rivolti al singolo alunno, contraddicendo quanto contemplato dalla normativa, e quanto elaborato dalla pedagogia e dalla didattica, in merito al processo di integrazione: nel Ddl presentato sembra che la risposta debba essere una non ben definita professionalità, la cui unica caratteristica è di essere “esterna alla scuola” e appartenere al privato.

Appare singolare e rischioso il tentativo di ipotizzare interventi di personale esterno alla scuola anche per l’attività didattica. Una situazione che rilancia lo spettro del ritorno alle classi differenziali con la creazione di gruppi di alunni classificati in virtù del loro funzionamento. Il che equivale a consolidare, nella scuola dapprima e nella società poi, lo stigma del diverso: un diverso che deve stare appartato dal gruppo dei coetanei.

Forse avanza sempre più l’idea che ci si possa ‘sbarazzare’ degli alunni con disabilità ricreando spazi separati dalle classi comuni? Eppure basterebbe applicare la normativa in vigore per vedere realizzata una scuola effettivamente inclusiva.

Affari italiani.it

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